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Il viadotto ferroviario di Desenzano
Costruzione, bombardamento, ricostruzione
Descrizione
L’Associazione di Studi Storici “Carlo Brusa” aggiunge un tassello alla storia di Desenzano, presentando quest'opera di Giancarlo Ganzerla,
che percorre le vicende del viadotto asburgico, del suo bombardamento nel 1944 e della tempestiva ricostruzione dell’elegante manufatto attuale.
Desidera, soprattutto, mettere in evidenza il “fattore umano” che ha accompagnato nascita, rovina e rinascita di questo ponte ferroviario.
Rievoca la storia di un’opera architettonica caratterizzante da oltre 150 anni il paesaggio del Basso Garda e l’approccio a Desenzano.
Come tutte le opere umane, l’impresa di riedificazione ha richiesto l’intuito, l’intelligenza, la decisione di ingegneri e progettisti,
ma non si può dimenticare l’impegno e la dedizione di oltre 500 operai, impegnati in turni anche notturni per accelerare i tempi.
La grandiosa opera di ricostruzione post-bellica, effettuata in tempi estremamente rapidi, resta un esempio di intuito progettuale,
di essenzialità architettonica e di funzionalità ancora oggi ottimale.
Va considerato il lavoro ad alto rischio dovuto all’altezza dei ponteggi necessari alla costruzione delle nuove arcate in getto di cemento
e l’uso degli esplosivi per la demolizione di quelle ogivali asburgiche.
Purtroppo non è stato possibile conoscere il nome di quanti di loro hanno subito infortuni più o meno gravi,
a causa della perdita dei documenti inerenti, ma si ricordano almeno due operai che persero la vita nel 1946, probabilmente nelle operazioni preliminari.
Autore: Giancarlo Ganzerla
Pagine: 184
Edizione: dicembre 2021