Sicilia Express
Descrizione
Il quarto volume della collana I viaggi senz’auto. I nostri due “terranauti” questa volta per viaggiare scelgono il treno: un libro di viaggio e una guida, con la meraviglia per una inedita Sicilia ferroviaria e la bellezza delle linee secondarie: dalla Sicilia orientale alla costa occidentale fino ad Agrigento dopo aver preso il treno del Barocco che da Siracusa va a Noto per poi risalire su, via Modica, Ragusa fino a Gela e oltre. Anche Palermo, certo, Trapani, Enna e Caltanissetta…
Il libro in breve
Con Paolo Merlini scopriamo le stazioni, i depositi ferroviari, i musei a tema e i convogli storici, con Maurizio Silvestri incontriamo soprattutto le persone e le loro storie: una ragazza etnea che coltiva i suoi pistacchi sulla lava, un tuffo nel cioccolato insieme a donna Elvira o nel vino “marsala” pre british con Nino, un giro con Giulia sui torroncini siciliani, e molto altro ancora.
Estratto dal libro
RAGUSA-GELA
Valeva la pena fermarsi a Modica, ma adesso il regionale delle 14.13 mi aspettava sul binario numero 2 per portarmi a Ragusa. Quel treno nasceva lì nella città del cioccolato, cioè non proveniva da Siracusa, così quasi tutto il personale di stanza era impegnato nell’allestimento della ALn che, su un binario morto, già scaldava i motori. La stazione, a parte qualche monitor per gli orari e l’onnipresente macchinetta automatica per i biglietti, sia nella struttura sia nelle dotazioni corrispondeva ai racconti di inizio Novecento: il deposito locomotive sul fondo, gli scambi ancora governati tramite vetusti contrappesi manuali chiamati in gergo “macaco”, l’ampia dotazione di binari e forse da qualche parte, cercandola, avrei scovato anche l’immancabile piattaforma girevole, un tempo indispensabile strumento per far girare le vaporiere.
Ero l’unico passeggero a bordo. Il macchinista alla guida aspettò il via libera del capotreno e partì ben consapevole che Ragusa, oggi come ieri, te la devi guadagnare, perché i treni fanno ancora fatica ad affrontare i lunghi chilometri di salita, in gran parte sotto file di gallerie dalle quali anche la mia ALn sarebbe riemersa come un apneista in debito d’ossigeno. L’abitacolo era impregnato di puzze d’altri tempi, gasolio, gas incombusti, olii esausti, per non parlare dei miasmi mefitici emanati dai ferodi dei freni… ma perché frenavamo in salita? L’incubo era ampiamente ripagato dai fugaci scorci sulla città di Ragusa che si avvicinava lentamente e che, come in cartolina, si mostrava nella sua interezza. Mentre salivo ripensavo ai viaggiatori ai tempi del vapore, a bordo di carrozze trainate e molto spesso contemporaneamente spinte da locomotive sbuffanti, il fumo misto alla fuliggine pervadeva gli scompartimenti sporcando e rischiando di soffocare i passeggeri. A conti fatti, a me, turista del ventunesimo secolo, andava molto meglio.
(Paolo Merlini)
Autori: Paolo Merlini e Maurizio Silvestri
Pagine: 192
Anno: 2018