Firenze e il treno
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Firenze e il treno

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Descrizione

Il libro è stato realizzato appositamente per dare il giusto rilievo al ritorno del tram nelle strade fiorentine, orfane della sua presenza da oltre quarant’anni. Dato che più di un ritorno puro e semplice, si tratta dell’introduzione di un nuovo “tram”, il titolo del libro è stato scelto tenendo presente quello del volumetto - Col Tram da Firenze a Fiesole - (stesso autore, stesso editore), stampato nell’ottobre del 1990 in occasione dei festeggiamenti indetti da ATAF e dai Comuni di Firenze e Fiesole, per celebrare il primo centenario dell’inaugurazione (19 settembre 1890) della tranvia elettrica collegante i due centri urbani menzionati, la prima in Italia di quel tipo a disposizione del pubblico; questo per dare la stessa importanza al nuovo impianto su rotaia attualmente in costruzione fra Firenze e Scandicci, sperando che esso diventi l’anello di partenza di una nuova rete tranviaria cittadina, come lo fu, a suo tempo, la Firenze-Fiesole per quella da lei derivata, nata nel 1898 e chiusa esattamente sessanta anni dopo, nel 1958.
La prima parte del libro riunisce le vicende storiche che hanno portato il tram, prima a vapore e poi elettrico, in quel di Scandicci, Comune del sud-ovest fiorentino assurto a grande importanza, sia abitativa che industriale, a partire dagli anni ’60 del novecento. Non mancano notizie relative al servizio automobilistico attualmente in funzione ed istituito nel 1957. Fra il 1964 ed il 1983 questo servizio si è avvalso dei noti autobus bipiano Fiat-Aerfer costruiti a Napoli, che vengono ricordati in modo particolare nella terza parte del testo, quella dedicata alla descrizione del materiale rotabile.
Nella seconda, invece, viene presentata la complessa evoluzione delle vicende legate alla costruzione della nuova tranvia, vicende che si sono protratte - non considerando che si lavorava in proposito dal 1985 - per oltre un decennio, a cominciare dal 16 febbraio 1993, giorno in cui la giunta Comunale fiorentina approvò ufficialmente l’abbandono del progetto “metrò” fino a quel momento perseguito con forza, per sostituirlo con la decisione di realizzare linee tranviarie, due per l’esattezza; una delle quali al servizio del comune metropolitano in oggetto.
Da allora, e nei cinque decenni che seguirono, si ebbero, a cominciare dalla linea Aretina, la cui costruzione fu condotta con estrema lentezza, e dalla linea di allacciamento fra le due maggiori stazioni di Firenze, ampliamenti, trasferimenti e trasformazioni di impianti e servizi, nonché la creazione di nuove strutture e di nuove linee di raccordo, fino a fare assumere all'intero sistema ferroviario fiorentino la configurazione e le dimensioni di fine `900.
La presente pubblicazione vuole costituire una rassegna, la più completa possibile, delle strade ferrate, in ogni loro espressione, nel capoluogo toscano partendo dalle prime realizzazioni dell'epoca granducale. Attraverso l'esposizione di fatti storici e l'illustrazione di caratteristiche tecniche, vengono poi delineate l'evoluzione di impianti e di linee fino al tempo nostro, nonché le prospettive di sviluppo futuro.
Il libro in argomento ha un'appendice che si compone di due parti. Nella prima parte viene fatta un'esposizione completa di tutte le locomotive e del materiale rotabile trainato delle prime società ferroviarie toscane, fino alla costituzione delle Strade Ferrate Romane. Preme sottolineare che tale argomento è stato sviluppato sulla base di quanto emerso da accurate ed estese ricerche in atti governativi, in corrispondenza sociale, in liste di consegna di case costruttrici di locomotive e perfino in bollette doganali, nonché confrontandosi con attenti e scrupolosi ricercatori italiani e stranieri che hanno condotto analoghe analisi storiche. La seconda parte è dedicata ai numerosi e spesso importanti e prestigiosi uffici ferroviari che furono e che sono ancora presenti a Firenze.

Autore: Adriano Betti Carboncini;
Formato: 17 x 25;
Pagine: 304;
Illustrazioni 360 fra cui molti documenti storici – alcuni di essi conservati nell'Archivio di Stato di Firenze – e molte immagini inedite di locomotive ottocentesche.

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L00308

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