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Descrizione
Negli anni settanta, con laffermazione del pendolarismo di massa le Ferrovie dello Stato si sono trovate a dovere potenziare in poco tempo la capacità dei treni per poter aumentare il numero dei passeggeri da trasportare sulle linee che convergono sulle grandi città e grandi centri urbani.
Detto trasporto veniva effettuato con carrozze a Piano Ribassato o con carrozze vecchio tipo (le cento porte e la Corbellini).
Per far fronte alla situazione le soluzioni potevano essere:
costruire nuove linee ferroviarie;
aumentare la frequenza dei treni;
aumentare la lunghezza dei convogli;
aumentare la capacità delle singole carrozze.
Più allettante poteva essere la prima soluzione, ma molto onerosa; la seconda era difficilmente praticabile; la terza, oltre a richiedere la costruzione di nuove carrozze, essendo la maggior parte delle stazioni con banchine corte e non adeguate per contenere convogli lunghi, non risultava praticabile.
E stata scelta e applicata la quarta soluzione con la costruzione delle carrozze a Due Piani
che permettono di realizzare una carrozza con due ambienti su due piani diversi che ha consentito,
a parità di posti offerti:
comporre dei treni omogenei di minore lunghezza creando minori inconvenienti nelle piccole stazioni;
minore peso con minori consumi energetici e maggiore accelerazione;
minore manutenzione.
La filosofia costruttiva delle carrozze a due piani è di origine francese. Realizzazioni analoghe, però, si sono avute anche in Germania difatti, treni con veicoli a due piani furono costruiti già alla fine del 1800 per le Ferrovie Prussiane: Questi veicoli, però, avevano il secondo piano a cielo apertoe le poco favorevoli condizioni atmosferiche del luogo non permisero il loro successo nel tempo. Questa soluzione fu quindi abbandonata.
Autore: Evaristo Principe
Formato: 32x22
ISBN: 978-88-8449-549-5
Pagine 80