Descrizione
Visto dalla cabina di guida, il "ritorno" non è mai come l'"andata". In fin dei conti sembra un viaggio tutto diverso, con il grande vantaggio di riuscire già a capire dove si trovano i punti del tragitto più interessanti.
In questo caso, il vantaggio è aver visto già il n. 61 con il percorso Barletta-Spinazzola; e in un attimo siamo anche noi macchinisti, coloro che - appena giunti - hanno appena il tempo di una rapida e fugace boccata di sigaretta per poi doversi rimettersi ai comandi di guida e riportare al capolinea l'automotrice.
Siamo su una linea secondaria rimasta quasi ferma nel tempo: partire da Spinazzola vuol dire non aver alcun segnale di partenza che si presenta davanti a noi, caso ormai unico in Italia; e andando via dal piazzale, vuol dire anche rimpiangere lo scempio di linee ferroviarie attuato con il passare degli anni.
Al nostro fianco abbiamo la linea per Gioia del Colle, chiusa da alcuni anni e per diversi chilometri ormai saccheggiata dai ladri di acciaio che ne hanno asportato le rotaie. Alle nostre spalle ci lasciamo la linea per San Nicola di Melfi, pure chiusa da anni, e il moncherino della inea per Spinazzola Città, defuna alla fine del 1985. Spinazzola doveva essere proprio un'altra cosa.
Ci accontentiamo di ammirare il paesaggio ondulato della Murgia e il tranquillo viaggio su un binario che spesso attraversa strade protette solo da croci di Sant'Andrea con segnali acustici (una rarità anche queste, oggi). E a Minervino Murge e Canosa di Puglia attendere che il Capotreno svolga le quasi ridondanti comunicazioni con il Dirigente Unico per avere via libera. Su una linea dove non ci sono più incroci sembra davvero un accanimento di sicurezza!
Durata: 72 minuti
Anno: 2019